Organista e compositore. Padre di Girolamo. Fu fino al 1512 alla corte di Urbino al seguito del Bembo, stabilendosi poi a Venezia e nel 1520 a Roma come clavicembalista della cappella di Leone x. Dal 1521 fu nuovamente a Venezia, dove divenne in seguito cantore della cappella di S. Marco. Operò anche a Padova e Chioggia. Fu il primo autore di musica a comporre direttamente per strumenti a tastiera (i suoi predecessori si erano limitati a adattare o «intavolare» brani vocali). La sua produzione, consistente in un volume di ricercari, mottetti e canzoni pubblicato nel 1523, conserva grande importanza storica in quanto fissa il momento in cui la musica strumentale si affranca totalmente dalla produzione vocale, che fino ad allora aveva dettato legge. Con C. ha inizio la ricca parabola della musica strumentale da camera, ugualmente destinata all'organo e al clavicembalo almeno per tutto il '500: da essa prenderanno le mosse le importanti forme strumentali del '600 italiano. Particolare interesse rivestono i suoi ricercari, che preludono alla toccata strumentale.